NOTA BIOGRAFICA
Di origine ligure, nata in Toscana (regione da cui proviene un ramo familiare materno), dal 1986 è a Milano. Risiede a Bresso, dove gestisce un laboratorio d'arte in Via Vittorio Veneto 117. Insegnante di lettere e giornalista, coltiva l'arte nelle sue varie forme e si è laureata in arti visive, indirizzo pittura, all'Accademia di Brera, con 110 e lode su 110. Ha partecipato a premi nazionali e internazionali, conseguendo targhe e pubblicazioni in catalogo, ha realizzato collettive e personali, è stata presente con alcune opere in varie Fiere d'arte contemporanea. La sua ricerca si colloca nell'ambito della percezione, in un'ottica fenomenologica e decostruzionista.
Hanno scritto di lei: Aldebaran, curatore artistico; Maria Rosaria Belgiovine, scrittrice e critico d`arte; Sabrina Falzone, critico e storico d`arte; Federica
Gorza, architetto e curatore artistico; Enrica Pasqua, critico e storico d`arte; Massimo Zametta, critico d`arte,Virgilio Patarini, artista e critico d’arte, direttore di galleria e Riccardo
Melotti, poeta.
DICE DI SE' L'ARTISTA
Il vento e i cammini
Il vento e la polvere delle strade sono per me l’immagine della vita. Non perché sia nata nomade (al contrario), ma perché l’esperienza più grande del mondo – e la
più misteriosa- è avvenuta per me sui cammini. Un passo dopo l’altro, veloce. Semplicemente, il camminare. Nella neve o tra le pietre, sulla sabbia o tra l’erba. Non chiedetemi di uscire la sera;
percorrerei con uno sguardo obliquo le luci della città. Potrei uscire sotto le stelle o nella profondità della notte dove alita il respiro del mondo e l’ uomo è vicino a se stesso. In queste
immagini- rimaste nella mia vita- ho ritrovato i miei maestri: Antoine de Saint- Exupéry, Gibran Kalhil Gibran e infine Lanza del Vasto, con i suoi “Principi e precetti del ritorno all’evidenza”.
Tra questi, uno: “va solo, a piedi, colui che va a ciò che va da sé”.
Claudia Strà
NOTA CRITICA
Tra cielo e terra si aprono le strade del vento. Sono queste le strade che la pittrice milanese Claudia Strà percorre con i suoi quadri sempre in bilico fra figurazione e astrazione, in un gioco di velature e vibrazioni cromatiche che fanno apparire e scomparire scorci di paesaggi dell’anima: nuvole bianche che attraversano il cielo, cime innevate, onde di mare in tempesta, voli di uccelli che appaiono e scompaiono, come labili, effimere epifanie.
Virgilio Patarini