NOTA BIOGRAFICA
Guido Oggioni nasce a Monza nel 1951.
Alla fine degli anni ‘70 frequenta corsi di Grafica alla scuola "P. Borsa" di Monza e nei primi anni ‘80 segue Corsi di Pittura, con i maestri G. Colombo e A. Triacca.
Il suo primo approccio con la pittura è figurativo, poi per quasi un ventennio la sua principale attività rimane la grafica professionale e la Pittura, praticata con profonda passione, rimane al centro del suo interesse.
Dal 2007 al 2011 è stato membro della Libera Accademia di Pittura "V.Viviani" di Nova M.se, sperimentando forme espressive quali l’incisione e la pittura informale.
Tra le ultime partecipazioni a mostre si segnalano nel 2008:
"12 punti di vista sull'Arte Contemporanea" alla Fondazione "Don Gnocchi" di Inverigo ;
Mostra Libera Accademia di Pittura V.Viviani all'Urban Center di Monza;
“ArteNova2008" alla Villa Vertua di Nova Milanese.
Nel 2009, dopo aver vinto il "Premio V.Viviani", partecipa a "lnnovarte" alla Villa Vertua di Nova M.se.
Nel 2010 è presente alla Galleria Zamenhof di Milano con le mostre "Tracce e materia" e “La materia è il colore”, alla Sala Museale del Castello di Arosio con "Verità Informali", al Centro Culturale "Valmaggi" di Sesto S.Giovanni e alla Villa Vertua di Nova M.se con "Novità Informali".
Dopo selezione, al 51° Premio B.Bugatti/G.Segantini 2010 si aggiudica una mostra personale.
Partecipa alla rassegna Post-Avanguardia presso il Castello Estense di Ferrara, al Castello Malaspina di Massa Carrara, al Castello Carlo V di Lecce.
Tra i finalisti del concorso “Il Segno 2010”.
Partecipa a “I Saperi del Colore” presso Palazzo Terragni di Lissone.
Nel febbraio 2011 ottiene un particolare successo nel corso della personale “Venature…terre informali” a Villa Vertua di Nova M.se mentre nel marzo 2011 partecipa alla mostra “Definizioni…informali”.
Tra i finalisti del concorso “Il Segno 2011” viene segnalato e superfinalista al Premio E. Vedova, partecipando alle mostre dei superfinalisti alla galleria Ariele di Torino e Il Rivellino di Ferrara.
Nel settembre 2011, alla rassegna Monza Più, partecipa a “Monza e Brianza – Aspetti d’Arte Contemporanea” all’Urban Center della città briantea.
Al Castello Carlo V di Lecce lo vedono tra i nove artisti protagonisti della splendida mostra “Orizzonti di Attesa”, curata da Virgilio Patarini e Valentina Carrera.
Partecipa a “Percorsi…Informali” alla Villa Vertua di Nova Milanese.
Presente nel catalogo edito da Mondadori “La materia è il colore” curato da Paolo Levi e Virgilio Patarini nell’ambito del progetto Post-Avanguardia.
NOTA CRITICA
La ricerca pittorica di Guido Oggioni si articola in cicli "tematici". Ciascun ciclo ha un titolo che di volta in volta allude o alla materia, o all'approccio compositivo o a un vago spunto figurativo di partenza: Crete, Piani distinti, Altitudini, Aquiloni, Tensioni, Radici, dal Tempo. Ciascun ciclo è sviluppato parallelamente rispetto agli altri e viene declinato, quadro dopo quadro, secondo la modalità compositiva di evidente derivazione musicale della "variazione su tema".
Non è difficile scorgere in tutto ciò una volontà di ordine, una ricerca di equilibrio, un desiderio di esplorazione metodica degli spunti creativi.
E ordine, ricerca di equilibrio e metodo si possono individuare anche in ogni singola opera.
La scelta dei materiali e delle tonalità della tavolozza è costante, ricorrente, riconoscibile anche nella diversità dei cicli, e rappresenta la cifra più propriamente" stilistica" di questo autore: legno e sabbia; svariate tonalità di grigio, gialli tenui, rossi, terre chiare e scure.
La tavolozza è delicata, morbida. Le campiture cromatiche sono ottenute da un impasto di pigmento e di sabbia o dall'applicazione di frammenti di legno, e sono ampie, uniformi, giustapposte le une alle altre. Quello che cambia, in definitiva, ciclo dopo ciclo, è lo spunto compositivo su cui si innestano le variazioni. Nelle Crete l’artista brianteo muove da uno sciame di linee sinuose che attraversano orizzontalmente e diagonalmente la superficie del quadro, delimitando strisce di colore che parrebbero vagamente alludere a paesaggi collinari. Nelle Radici, negli Aquiloni e nelle Tensioni le linee sono più rade e verticali e la composizione è punteggiata da triangoli informi di materia o di pittura più scura allungati anch' essi su linee verticali. Nei Piani diversi infine la composizione si articola su "piani cartesiani", rivelando, anche nel titolo (vedi Nodi Cartesiani), la vocazione, per l'appunto, anche metaforicamente "cartesiana" dell'artista. Compongo, ergo sum.
Virgilio Patarini