NOTA BIOGRAFICA
Esa Bianchi, nata a La tisana (UD), vive e lavora a Pordenone con studio in Vicolo delle Mura 3/b. Frequenta gli studi artistici a Venezia con i maestri G. Breddo e B. Saetti, quindi la Scuola Internazionale di grafica con N. Sene e R. Licata e, a Miami, il Worckshop of ceramic raku. Collabora nel settore illustrativo-editoriale alla stesura di edizioni d’arte. Dopo anni di insegnamento nella scuola si dedica esclusivamente alla pittura partecipando a varie esperienze di performance finalizzate al sociale, a progetti di riabilitazione psichiatrica e di arredo urbano. Dopo l’ iniziale periodo figurativo, Esa Bianchi si orienta verso l’astrattismo con approfondimento sul rapporto tra segno e spazio e sul lento disfacimento delle forme, fino ad arrivare al periodo informale. La sua ricerca tecnico-espressiva, rivolta alla sperimentazione e all’arte applicata, le permette di riflettere ed esplorare le possibilità del proprio linguaggio artistico, basato sulla forza del gesto creativo e sull’esplosione di forme e colori. In coordinamento al suono ottiene effetti pittorici fermando una serie di immagini al Festival Internazionale di Danza “Moving Pictures” presso il teatro Accademia di Conegliano Veneto (TV). A Venezia sue opere sono state esposte al palazzo “Ex prigioni vecchie” e, per il progetto “Artisti Dopodomani”, alla Scoletta S. Zaccaria. E’ presente in Intergraf “Alpe Adria”. Fa parte dei gruppi artistici “Venezia spazio-cultura” e “Quelli di Piazza Maggiore” con mostre itineranti in varie città d’Italia. Elabora esperienze e linguaggi diversi partecipando al gruppo interdisciplinare di pittura, poesia e musica “Le Stanze delle Risonanze” con manifestazioni pittoriche-culturali a Firenze (Galleria Riva Sinistra Arte), Noale, Pordenone (Villa Galvani), Tolmezzo (Palazzo Frisacco). Sposta quindi la sua ricerca su progetti mirati, quali “…e poi Camille…” allestiti alla Scuola dei Calegheri di Venezia e Villa Galvani di Pordenone, ”Elogio alla diversità” all’ex convento S. Francesco di Pordenone, rassegna annuale della Galleria del Centro Arti Plastiche di Udine: “Arte e Poesia” su versi di Pasolini. Trascorre lunghi periodi negli Stati Uniti, dove partecipa a varie manifestazioni artistiche. La sua attività continua con mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
NOTA CRITICA
Nello squadernare una selezione di opere che copre oltre un ventennio di ricerca pittorica [...] che vanno dal lontano 1986 al recentissimo 2009, non può non balzare all'attenzione una certa inquietitudine che sembra caretterrizare la produzione di Esa Bianchi: un'inquietitudine che serpeggia in ogni quadro, ma che è ravvisabile anche nell'insieme della sua produzione. Innanzitutto infatti si può notare una generale "inquietitudine" della ricerca. Non c'è un quadro uguale all'altro, neppure uno vagamente simile. Ogni opera rappresenta l'esplorazione di un universo unico, che non ha precedenti e che è irripetibile. Ogni volta che si mette al lavorol'artista friulana fa tabula rasa di tutto ciò che ha prodotto prima e muove alla scoperta di ciò che inventa, di ciò che costruisce in quell'istante, in quel momento, senza pregiudizi, utilizzando di volta in volta gli strumenti pratici e culturali che le occorrono. Anche il tempo, il ritmo di esecuzione, il "respiro" dell'agire sulla tela parrebbe ogni volta differente: talvolta fulmineo, come un rapace che piomba sulla preda in una picchiata "mozzafiato", altre volte lento e avvolgente, come di un rettile che incanta la sua preda, o come una danza derviscia. [...] E la raffinatezza e lo spessore culturale che caratterizzano l'esperienza umana dell'artista non si esplicano in fatui virtuosissimi o facili citazioni, ma confluiscono, decantati, sublimati, precipitati, in ogni gesto, in ogno scelta del fare artistico, con la naturalezza di chi da tempo si è abituato a coniugare pensiero e azione. Thinking in motion, direbbero gli inglesi.
Virgilio Patarini