NOTA BIOGRAFICA
E’ diplomata in campo artistico, vive e lavora a Pregnana Milanese, nello Studio ArteNadia.
I suoi primi ricordi la ritraggono sempre con una matita in mano; inizia davvero giovanissima a partecipare a collettive di grafica. Dal 1985, data della sua prima
collettiva di pittura, inizia a dipingere ... e non smette praticamente più.
Dapprima partecipa a varie collettive di pittura, successivamente espone in varie estemporanee e mostre in tutta Italia. Inizia un’intensa collaborazione italo-egiziana, che avrà però fine nel
1999 e che la porta ad esporre con importanti artisti egiziani ed internazionali nel Centro Civico di Mi2 a Segrate e a collocare sue opere nella sede milanese dell’Ambasciata della Repubblica
Araba d’Egitto.
Dal 1992 inizia le esposizioni anche di mostre personali: la prima, dal titolo "Sogni", omaggiando l'omonimo e celebre quadro del pittore Corcos, è una
rappresentazione di costumi – la sua vera passione - con materiali moderni e "poveri"; una sorta di galleria del tempo che va dal periodo cretese ai primi anni del Novecento. Seguono
collaborazioni per i costumi e le scenografie di spettacoli teatrali dell'Artista Massimo Giuntoli, mostre collettive a Milano in Via Bagutta (L’arte a cielo aperto) e sul Naviglio Grande. Altre
collettive con l’Associazione Culturale Renzo Cortina di Milano e con la Galleria Zamenhof di Milano.
L’ultima personale, in ordine di tempo, nel 2009, – “Ta Panta Rei” – presso il Comune di Lainate: tra poesia e mito, tutto scorre e diviene nell’onirico
sogno che lega l’Olimpo all’Ade.
Seguono dall’anno 2008 alcune mostre collettive presso la Galleria Zamenhof di Milano, tra cui nel 2011 la
partecipazione alla 5 Biennale di Ferrara “Ut poesi pictura”.
NOTA CRITICA
“vive secondo leggi ed armonie proprie, ma non per questo meno rigorose.
E’ un codice segreto che si svela poco a poco, mai del tutto, un lucido gioco di curate asimmetrie, forme che si contrappongono e si compenetrano in sempre nuovi,
complessi equilibri. I soggetti rivelano aspetti inconsueti, che rimandano ad un’altra realtà, a incantati mondi acquatici percorsi da correnti sinuose, figure ieratiche e pinnacoli di città
remote, gruppi di personaggi legati fra di loro da rapporti misteriosi, o stregati da una danza rituale.
Tutto è opposizione e sintesi fra positivo e negativo, fra l’oggetto e il suo doppio, il corpo e l’ombra. E proprio l’ombra ha un ruolo principe nei mondi ricreati
da Nadia Ginelli: ora fedele e protettiva, ora inquietante soggetto autonomo”.
Edmondo Masuzzi