NOTA BIOGRAFICA
Nasce a Milano. Il suo iter artistico inizia a Brera, prima del Liceo, dove, fra i suoi maestri, emergono i nomi di Bartolini, De Amicis, Usellini. Dal 1957 svolge l’attività di docente in varie scuole statali. Dipinge e sperimenta altre tecniche, quali la cartapesta, la ceramica, lo sbalzo su rame. Dedica un’attenzione particolare alle arti primitive, tribali e la maschera diviene un soggetto importante da studiare ed interpretare sia col disegno che con la scultura.
Nel 1999 diviene socia della Famiglia Artistica Milanese, dove, presso l’atelier di scultura, può consolidare le sue esperienze accademiche di modellato. Il suo è un percorso di ricerca plastica in un primo momento figurativo che si evolve verso forme dinamiche che si articolano nello spazio in composizioni geometriche e stilizzate. Dal 2001 partecipa a numerose manifestazioni artistiche sul territorio nazionale, ricevendo segnalazioni e premi tra i quali: il premio di scultura “Cesare Pavese”, nelle edizioni del 2002, 2003, 2004, 2007, 2009, a S. Stefano Belbo; nel 2004 il primo premio di scultura alla Biennale d’Arte di Sciacca (AG); nel 2009 il primo premio di scultura al concorso “8 Marzo” al Centro Artistico Culturale Milanese.
Nel 2003- 2004, con Matthew Spender, Oliviero Bertolaso, Giancarlo Tremontin, ed altri artisti, espone nella mostra “Elogio della mano”a Carrara nella chiesa del Suffragio e a Volterra nella Loggia del Palazzo Pretorio. Nel 2004 tiene la sua prima personale presso la storica Libreria Bocca in galleria a Milano. Nel 2005 a Milano, partecipa alla collettiva “Artisti in cielo e in Terra”. Espone “Sculture, Maschere e Disegni” in una personale allo “Spazio Bocca” in estate a Capalbio, presso il Pozzo delle Arti. Nel 2007 partecipa ad una collettiva intitolata “Linguaggi diversi” agli Archivi del Novecento a cura della F.A.M. Nel 2008 a Cologno Monzese presso la Villa Casati, è protagonista di una mostra intitolata“Suggestioni d’arte contemporanea”; è presente, inoltre, in tre mostre organizzate dalla “Permanente” di Milano: a Garbagnate , Corte Valenti; Desio, Villa Tittoni; Gravedona e Palazzo Gallio. “Lo spazio libera la forma”è il titolo di un’importante personale presso l’Umanitaria di Milano.Espone, ancora, al castello Visconteo di Melegnano nell’ambito della mostra “Forme e Colori”. Ad Acqui Terme alla galleria Artanda, partecipa con tre pittrici alla mostra “La poetica del colore tra forma e astrazione”. Nel 2010 prende parte a due doppie personali: l’una al centro studi San Pietro a Milano, l’altra con Daniela Doni al Palazzo Oddo di Albenga. A Milano è presente alla galleria Zamenhof per “Rassegna di Pittura e Scultura”, a cura di Marina Speranza e per “Terza Dimensione” a cura di Paolo Levi e Virgilio Patarini, e a “Mimesis ” all’Atelier Chagall ed alla Pinacoteca Civica di Imperia . Partecipa alla mostra “Postavanguardia”, a cura di Paolo Levi e Virgilio Patarini, al castello Estense nel maggio 2010, successivamente a Massa al Castello Malaspina nel mese di settembre 2010, e a Lecce al Castello Carlo V nel mese di novembre. Fa parte dei Soci-Artisti della permanente di Milano.
Sue opere si trovano: presso l’Umanitaria di Milano, alla Libreria Bocca a Milano, al Museo di Palazzo Oddo di Albenga ed in varie collezioni private. Si è parlato di lei nelle seguenti pubblicazioni: Claudio Giorgetti, “La scultura”, Edizioni Caleidoscopio, Carrara, 2002; Filippo Rolla “Elogio della mano”, edizioni Caleidoscopio, Carrara, 2003; Lodovico Gierut “De Sculptura” edizioni Caleidoscopio, Carrara,2008; Centro Artistico Culturale Milanese, “Omaggio a Milano”, Milano 2008; Lodovico Gierut “Arte e Grafologia 2”, Edizioni Comitato Archivio artistico-documentario Gierut, Marina di Pietrasanta (Lucca), 2010; “Corriere dell’arte” di Torino, Marzo, Maggio, Luglio 2006; “Arte incontro in libreria”, Milano, n. 47, Luglio-Settembre 2004.
Tra gli altri hanno scritto di lei Walter Fabbri, Claudio Giorgetti, Teodosio Martucci, Daniele Oppi, Clizia Orlando, Bruno Polver.
NOTA CRITICALa scultura di Maria Luisa Ritorno si gioca tutta sull’incontro e sullo scontro tra due forze apparentemente contrapposte: incontro e scontro tra la verticalità maschile e la sinuosità femminile. La tensione verso l’alto, verso il cielo, che è anche tensione mistica, tensione verso la trascendenza, entra in collisione con l’atto di piegarsi, di flettersi verso la terra in una curva che è un abbraccio dei sensi, nella ricerca di un rapporto fisico, sensuale con la realtà terrena …
Sono due misteri che si confrontano: il Maschile e il Femminile. L’Anima e il Corpo. La Ragione e le Emozioni. E da tale confronto scaturisce la scultura della Ritorno: una danza immobile fatta di elissi, di curve parallele, convergenti, divergenti, una serie coinvolgente di movimenti elicoidali, a spirale, scale armoniche ascendenti, discendenti, sfere, fratture verticali improvvise, istanti di sospensione, in estatico equilibrio, e cadute fulminee, repentine nel vortice dei sensi. Con un ritmo, un respiro moderno e un afflato antico di classicissima ricerca di armonia.
(Virgilio Patarini, in “Terza Dimensione”, citata)